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luce e colore

Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde. Wassily Kandinsky, Lo spirituale nell'arte, 1910
A guardia della storia

In collaborazione con il Prof. Arch. Massimo Lo Curzio

Bisognava costruire una struttura che permettesse di raggiunbere il sito archeologico del Naniglio (una villa Romana di età Imperiale del II-III sec. D.C.) quattro metri sotto il livello della vecchia strada provinciale che portava a Gioiosa Jonica in provincia di Reggio Calabria. Questo piccolo ogetto Architettonico fa parte di un più ampio progetto di parco archeologico che dovrebbe interessare tutta la vecchia strada provinciale, ma di cui fino ad oggi ne è stata realizzata solo una piccola parte.L'insieme è costituito da una struttura metallica tridimensionale contenente un camminamento che mentre lo si percorre dà la possibilità di mettere in relazione il meraviglioso paesaggio maturale con quello suggestivo della storia, il tutto ricoperto ed ammantato da una "pelle" di lamelle di legno.

L'elmo del cavaliere

​​Trovarsi dentro uno spazio metallico, Camminare al fianco di superfici cromate con la sensazione di trovarsi dentro una gigantesca armatura innondati dallo scintillio di mille riflessi............. L'edificio da progettare era inserito all'interno di un lotto stretto e lungo parte di un isolato nel centro storico di Reggio Calabria, chiuso sui due lati più lunghi da due edifici contigui. L'esiguo apporto di luce, in una progettazione classica avrebbe vincolato la distribuzione ai due fronti corti  (gli unici ad avere un contributo luminoso), uno rivolto a nord ed uno rivoto a sud. la necessità di superare questi ostacoli, portò alla concezione di una superficie luminosa che fosse in grado di "foderare" l'intero spazio a contatto con l'esterno, una "lama" netallica costituita da diverse decine di elementi a sezione triangolare che piegandosi e curvandosi danno origine all'intera forma dell'edificio assolvendo contemporaneamente sia al ruolo di brise soleil che di parete, che di scala di accesso alle abitazioni. L'insieme quindi diviene una sorta di edificio al contrario, in cui, per così dire lo spazio in "negativo" origina e dà forma a quello in "positivo

Colore=energia

​​La palestra fa parte di quei luoghi dove assorbiamo ed emettiamo energia, costruiamo quì i mattoni della nostra fisicità ed indaghiamo, misurandola, la nostra consapevolezza di "se". Non si capisce perciò perchè questi spazi siano perlopiù sciatti e squallidi essendo nella maggior parte dei casi situati in degli scantinati, senza luce ed al massimo costituiti da un pavimento in laminato tipo parquet ed una manciata di specchi alle pareti questi spazi potrebbero invece collaborare esaltando questa continua emissione-ricezione energetica attraverso due strumenti, lo spazio, inteso come l'avvolgente fluire delle "forme" intorno a noi ed il colore, essendo questo una radiazione (e quindi un'energia) che attraverso moltitudini di sensazioni ci accompagnano in questi comtinui scambi di energia tra esseri umani e ambiente

Segui il nastro rosso

La creazione di uno spazio, non consiste soltanto nella giustapposizione una accanto all'altra di funzioni, ma è piuttosto la costruzione di un luogo, sia esso una grande città oppure delle piccole porzioni di casa, in cui si manifestano delle "energie" che l'Architettura deve accompagnare manifestare ed agevolare. In questo caso il luogo è un negozio/showroom di materiali ed arredi per l'edilizia. Le necessità erano quelle di arredare una vetrina, schermando un'accesso al magazino e la costruzione di un piccolo showroom con area clienti. Si trattava quindi di due luoghi con caratteristiche "energetiche" completamente diverse, uno statico, l'altro semi-dinamico, ma che comunque dovevano essere entrambe poste in evidenza, per questo motivo la superficie rossa diventa il motivo dominante, piegandosi ora in senso verticale per fermere l'occhio sulla vetrina (spazio statico), ora in senso orizzontale diventando una striscia di controsoffitto che accompagna il percorso dello showroom (spazio dinamico

 

Una casa felice

L'energia dello spazio ha una grande influenza su di noi, può trasferircene una parte, oppure sottrarcene a seconda delle sue caratteristiche, del colore, della luminosità, della sua materialità, financo della sua forma. Com'è fatta una casa che trasmette felicità? questa è stata la domanda alla base di questo progetto per un piccolo attico sullo stretto di Messina. La risposta è stata quella di sviluppare il tema secondo due elementi principali: Luce e colore, l'uno riferito al rapporto con l'esterno e con lo straordinario paesaggio con cui "fondere" la casa, l'altro, interno fatto di una parete attrezzata coloratissima che divide in due l'intera casa e che con quattro grandi superfici colorate costruisce una continua "dialettica" con chi si muove e vive all'interno della casa

Bazar

Si tratta di un progetta sperimentale per un grande centro commerciale in cui far convivere anche alcune funzioni direzionali. Due le direttrici principali scelte per questo progetto, una che interpreta la funzione del centro commerciale ispirandola al Bazar, e l'altra più puramente teorica collegata al rapporto tra materiali e luce, sia artificiale che naturale. Il rapporto con il sole è stato definito tout court, con un involucro che non ammette solaio di copertura, ma che delega questa funzione a due grandi superfici di vetro giustapposte l'una sull'altra, la prima a costituire il solaio vero e proprio, la seconda colorata a schermare e a modulare l'eccesso di luminosità, a mò di enormi occhiali da sole.

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