L’architettura, l’arte, il design sono sofisticate e stratificate forme di comunicazione che attraverso le leggi dell’armonia, piegano le “forme”, i colori, gli spazi e liberano quelle energie che giacciono latenti in tutto ciò che ci circonda e che nel bene e nel male condizionano il vivere quotidiano e scavalcando la parte razionale, si rivolgono direttamente all’inconscio, dando vita a significati che influenzano costantemente il comportamento. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di governarle per condurle alla pienezza del loro significato evidenziando le peculiarità già in essere, costruendo così delle identità. In parole semplici, così come quando ci vestiamo, inevitabilmente comunichiamo parlando di noi (ed a noi), similmente lo spazio che costruiamo individualmente e collettivamente comunica, rivelando chi siamo ed influenzando il nostro comportamento. Potremmo quindi definire lo spazio che ci circonda un “vestito” un po’ più grande, il quartiere, uno ancora più grande, e così via…. Quasi nessuno più ovviamente si cuce gli abiti da solo, ma tutti ormai deleghiamo questa funzione ad abili sarti e a famosi stilisti ed ormai il gusto e le scelte del pubblico in tale settore sono divenute sofisticatissime. Non così avviene purtroppo nel campo dell’architettura e pur essendo questa molto più longeva e permanente, spesso la si delega al caso, all’improvvisazione o alla becera speculazione, creando quei mostri che circondano la nostra quotidianità. Nel bene e nel male il nostro è un compito entusiasmante e colmo al tempo stesso di responsabilità essendo chiamati, come siamo a costruire le scenografie che fanno da sfondo alla vita.