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Sostenibile

La relazione midollare tra industria e cancro è forse qui, nella inesorabile rapina di ossigeno fatta dalla fabbrica a danno di chi ci lavora o abita vicino. Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979
Salgo e guardo oltre...

con: Antonella Castagnella

Qualsiasi organismo interagisce con l'ambiente che lo circonda, e questo non soltanto nell'immediatezza delle relazioni che si vengono a creare, ma anche durante il corso del tempo, (e questo è abbastanza ovvio). Ma che significato ha questa asserzione per l'architettura? Ha forse solamente quello di usare vari tecnicismi che a secondo delle mode siano capaci di essere più o meno materialmente in sintonia con il luogo? Secondo noi questo processo è una intima relazione spaziale e fisica che dà senso all'intima relazione che si crea tra uomo ed ambiente, caricando di significato il termine LUOGO. Questa casa nasce su commissione di un privato, proprietario di un lotto che si affaccia sullo stretto di Messina, ma che ha di fronte una serie di edifici alti poco più di un piano ed oltre questi un filare di alberi che solo in un punto ammette un varco abbastanza largo da poter costituire una significativa visuale sul panorama. Il senso dell'operazione dunque oltre a tutta la ricerca tecnica sulla sostenibilità, si pone come un gesto, ovvero quello di un percorso che elevandosi si torce per puntare ed anelare a quell'unico squarcio virtuoso.

Il miglior fondale

con: Salvatore Cerullo

Il progetto risponde ad una gara di progettazione bandita dal Comune di Stalettì in provincia di Catanzaro per un piccolo teatro in un sito già lottizzato inerente ai servizi di quartiere. Questo sito si trova su di un pendio dalla vista mozzafiato ed è quindi stato gioco forza far diventare il panorama ed il rapporto con esso il motivo dominante dell'intera proposta. Il sito poi presentava notevolissime pendenze, risistemate con dei terrazzamenti degradanti che ricordano le antiche "armaciere" contadine. Il teatro si è semplicemente pensato come una tenda posta a copertura di una porzione di queste.

Intorno al prodotto della terra

con: Rubens Esposito

Poco fuori Tropea c'è questo antico casale dove una coppia di Giovani agricoltori ha costruito una piccola realtà produttiva e di ristorazione estremamante interessante. Il progetto accompagna una richiesta di finanziamento per poter realizzare un vero e proprio centro agrituristico ampliando e migliorando quello esistente. La proposta parte dalla volontà di dar corpo e concretezza alla parola comunità attaraverso l'innesto di una struttura continua che inglobba e collega in sè attraverso un portico le funzioni di allo ggio e di servizio e che circonda il comparto produttivo fatto di diversi orti e serre.

intrecciare le possibilità

con:Massimo Lo Curzio

L'accidentale scoperta della villa di epoca Romana del Naniglio a Gioiosa in provincia di Reggio Calabria ha portato le autorità locali a dismettere la strada Provinciale che vi transitava sopra. Al suo posto è stato avviato un processo di conversione da strada carrabile in strada pedonale a servizio di un possibile creando parco archeologico. Il progetto intreccia varie modalità di percorso (da quello pedonale a quello ciclabile a quello elettrico) ricavando negli interstizzi e nei salti di quota vari spazi di sosta.

Paesaggi diversi, ma un unico "filo conduttore"

​​con: Roberto Greco, Enzo Gioffrè

Frutto della partecipazione ad un concorso di progettazione per la realizzazione di una pista ciclopedonale che collegassa due piccoli centri urbani, Nembro e Gavarno in brovincia di Bergamo. L'etereogeneità dei luoghi da attraversare viene unificata attraverso un unico materiale di pavimentazione l'asfalto colorato. In tutto il resto dell'intervento si sono poi previsti materiali autoctoni ed eco-compatibili.

Sole, terra, vento, pioggia

​Il progetto di queste residenze è inserito in un restiling di Piazza del Popolo a Reggio Calabria e ne fa parte integrante. Esperimento che associa a queste piccole case montate su di un'unica grande struttura portante quattro temi fondamentali, sole/fuoco, acqua, terra, aria. Ciascuna casa affronta e propone una risposta a questa tematica, la casa del vento attraverso un'enorme "vela" che convoglia l'energia prodotta da quest'ultimo, la casa del sole assumendo una conformazione che ne accompagna il moto, la casa dellaq terra attraverso una serra che ingloba l'alloggio e quella dell'acqua con una serpentina conica che raccoglie c convoglia l'acqua piovana in un gioco di luci e riflessi.

Tracce agrimensorie

con: Rubens Esposito

L'idea è quella di proporre in un'area estremamente grande la realizzazione di un centro turistico d'elite dove il rapporto con la terra ed i suoi frutti sia da un punto di vista culturale che materiale diventi il tema conduttore dell'eventuale permanenza nel complesso. Il patchwork delle varie colture diventa quindi il motivo dominante dell'assetto generale, mentre il complesso delle varie funzioni viene concepito come sovrapposizione ad incastro di vari layer. Poco distante poi trova una sua ragion d'essere un beach club di supporto alle altre funzioni del complesso.

Uno schermo naturale

con: Roberto Greco, Enzo Gioffrè

Il progetto fa parte di un concorso bandito dall'amministrazione Comunale di Crotone per costruire un prolungamento dell'attuale lungomare della città in un sito dove la presenza urbana in frangio al mare è pressocchè inesistente. L'idea che guida la nostra proposta nasce dalla volontà di creare due spazi e due realtà del tutto separate e contrapposte tra loro. L'una fatta dalla strada provinciale percorsa da innumerevoli veicoli, rumorosa e fastidiosa, l'altra fatta dalla pace, dal silenzio e dall'intensità del rapporto con l'acqua. Tutto questo attraverso la costruzione di una barriera naturale, un piano di separazione ideale, un muro fatto con una larga aiuola piantumata a bambù, di una specie che cresce fittamente e omogeneamente e tale dunque da ottenere l'effetto proposto.

Senza impedimenti

con: Stella Serranò

​​Questo cliente voleva costruire una tettoia su cui collocare un'impianto fotovoltaico su di una veranda dalla vista mozzafiato. La nostra risposta è stata quella di proporre una struttura lamellare appesa autoportante, che avesse lo scopo di non intralciare in nessun modo la visuale, ma anzi di costruire uno spazio "altro" tale da ridefinire anche l'estetica dell'intera villa.

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