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una calda coperta

La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato. Charlie Brown, in Charles M. Schulz, Peanuts, 19  -2000

 

Tutto lo spazio che c'è 

Questa casa è la parte rimanente di un più ampio appartamento che i proprietari hanno diviso, vendendo la parte più consistente e decidendo di ristrutturare quella residua. La porzione rimasta risultava davvero molto piccola essendo costituita da uno stretto corridoio due camerette ed un bagno in condizioni veramente critiche. Si è deciso sin da subito di liberare tutta la casa dalle tramezzature e di ricostruire solo quella del bagno, questo anche per farla "respirare". La richiesta di una possibile soppalcatura ha poi suggerito l'idea della creazione al centro della casa di una zona che racchiudesse il nucleo funzionale e pulsante dove concentrare la vita della quotidianità. Una lunga panca a ridosso dei muri ancorchè funzionando da contenitore-seduta fa da cornice a tutti gli spazi risultanti, in un tripudio di luce e colore che ridà vita a questo spazio precedentemente oscuro e dimesso. La casa è così passata da una dimensione di circa 55 metri quadri ad 86

 

Piccole grandi trasformazioni

La strateggia scelta per modificare questa casa si è basata su due punti fondametali, l'uno, quello di muovere meno strutture murarie possibili cercando di ottenere il massimo rendimento possibile, e l'altro, usare e coinvolgere tutte le superfici esistenti. Pavimenti quindi, ma anche pareti, infissi, solai........ ed ogni angolo e centimetro potesse accogliere in sè un vantaggio sicnificativo sia dal punto di vista percettivo che funzionale. Come in una partita a scacchi quindi l'economia delle mosse e la loro efficacia sono diventate il motivo dominante di questo progetto.

Al caldo tra due superfici 

Vi siete mai trovati a dover passare sotto un balcone estremamente basso? oppure ad entrare nelle casette che i bambini costruiscono nelle loro case, magari sotto il tavolo della cucina in mezzo a lenzuoli e suppellettili varie? In tutti questi casi la sensazione che si prova è quella di uno spazio che ti avvolge, in cui ti senti "al caldo sotto una coperta". Questo progetto costituisce un primo esperimento che tenta di indagare questi tipi di relazione tra lo spazio e la nostra percezione. Riducendo all'osso gli elementi propri dell'architettura in "piani" e "punti" ed incastrandoli secondo leggi proprie di questi ultimi provando a suggerire una relazione "tonale" tra le distanze delle due superfici principali della casa (pavimento e soffitto) secondo un percorso, e la possibile variazione emozionale di chi lo percorre aprendo un filone di indaggine che ci incuriosisce molto che è quello della relazione tra SPAZIO-PERCEZIONE-EMOZIONE auspicando più ampie e significative linee di ricerca future.

Comunità 

Perchè la costruzione di un quartiere deve essere fatta per forza usando solo dei "tipi" edilizi standard, uguali tra loro ed il più delle volte incuranti delle relazioni UOMO-UOMO ed UOMO-PAESAGGIO? In questo progetto abbiamo voluto indagare proprio questi due aspetti secondo noi peculiari e in stretta relazione tra di loro. Tutte le case di questo piccolo quartiere sono "individui" a se stante, e piegandosi in ampie vetrate rendono omaggio al meraviglioso paesaggio dello stratto, Interpretando ed indagando il concetto contemporaneo di COMUNITA'

 

Un omaggio dovuto

Un'ammiccante celebrazione della compenetrazione tra due volumi che fa l'occhiolino alle architetture olandesi degli anni 30 tanto care allo stile ed alle interpretazioni della prima architettura di epoca fascista di cui é invaso ogni angolo della città di Reggio Calabria dove il progetto insiste.

 

 

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